Curiosità sugli energy drink
Vogliamo abbandonare per un attimo il mondo della birra dedicandoci ad un’altra bevanda oggi molto in voga e apprezzata dai consumatori: gli energy drink.
Gli energy drink sono prodotti che fanno parte, ormai da diverso tempo, della nostra quotidianità. Con un mercato esploso tra gli anni ‘90 e i primi del terzo millennio, sono apprezzati da studenti, sportivi, professionisti che hanno bisogno, in determinati momenti della loro vita, di mantenere alto il livello di efficienza fisica e mentale (forse non tutti sanno che pure la nostra amata birra può avere effetti energizzanti, dovuti in special modo alla sua ricchezza in vitamina del gruppo B).
Tornando agli energy drink sottolineiamo che, quando li si chiama in causa, è necessario ricordare l’esistenza di alcune curiosità che possono lasciare a bocca aperta. Scopriamo le più interessanti nelle prossime righe!
La prima formula
Forse non tutti sanno che non esiste un momento riconosciuto a livello mondiale che segna l’inizio della storia degli energy drink. Diverse teorie la collocano nel 1927, anno in cui il chimico inglese William Owen brevettò una formulazione, considerata molto simile alle attuali bevande energizzanti, avente lo scopo di curare patologie come l’influenza.
In questo caso, troviamo un’analogia con una bevanda a dir poco famosa: la Coca Cola. Anch’essa, infatti, è stata inizialmente ideata con scopi medicinali.
Bevande da collezione
Chi pensa che gli energy drink siano uguali in tutto il mondo – punto di vista comune, dal momento che si parla di prodotti destinati al mercato di massa – dovrebbe cambiare idea.
In alcuni casi, infatti, si può parlare di vere e proprie bevande da collezione. Esistono, per esempio, Monster introvabili, che non si possono acquistare sugli scaffali dei supermercati ma solo facendo riferimento a e-commerce specializzati come Cibousa.com o partendo per un viaggio oltreoceano.
Giusto per citarne qualcuna, ricordiamo la Monster Energy Ultra Golden Pineapple, al gusto di ananas, ma anche la versione della bevanda energetica dedicata al pilota Lewis Hamilton.
Quanti brand ci sono sul mercato?
Red Bull e Monster sono indubbiamente i brand più famosi da chiamare in causa quando si parla di energy drink. Attenzione: non sono i soli! Anche se il loro posizionamento di marca li colloca in testa ai pensieri dei consumatori quando si chiamano in causa le bevande energizzanti, sono quasi 200 i brand che producono e commercializzano la tipologia di prodotto a cui sono dedicate queste righe.
Il mercato degli energy drink non coinvolge solamente grandi aziende: il 30% dei ricavi di questi prodotti, infatti, è frutto del lavoro di piccole e medie imprese.
La nascita della Red Bull
La nascita della Red Bull, energy drink che, come già accennato, ha un posto d’onore nella mente del consumatore, è legata a un viaggio. Tutto è cominciato quando l’imprenditore austriaco Dietrich Mateschitz, a metà degli anni ‘80 responsabile marketing di Blendax, azienda attiva nella produzione di soluzioni per l’igiene personale e di dentifrici, fece un viaggio di lavoro in Asia.
A quella trasferta risale la sua prima esperienza con le bevande energizzanti, provate a Hong Kong, per la precisione nel suggestivo contesto del Mandarin Hotel. Ad attirare la sua attenzione fu in particolare la bevanda thailandese Krating Daeng,nome che si può tradurre come “toro rosso”.
Nel 1987, Mateschitz decise, in collaborazione con Chaleo Yoovidhya, creatore della Krating Daeng, di lanciare la bevanda in Austria.
Per presentare al mercato un prodotto che, fino a quel momento, era di fatto inesistente in Europa, vennero da subito messi in campo degli ingenti investimenti nel marketing.
Le cose, come è chiaro a tutti, oggi non sono cambiate. Il marketing e la comunicazione, online e non solo, rappresentano infatti degli asset fondamentali per il successo della bevanda.
Gli ingredienti
Non esistendo, ad oggi, una regolamentazione internazionale di riferimento, non è possibile parlare di ingredienti uguali per tutti gli energy drink. Ne esistono, però, diversi che sono particolarmente popolari.
Tra questi è possibile citare le vitamine del gruppo B – in particolare la B12, nota per la sua capacità di trasformare i nutrienti in energia per l’organismo – ma anche la taurina, classificabile come amminoacido condizionatamente essenziale.
Effetto energizzante della birra: confronto
L’effetto energizzante della birra rappresenta un tema di grande interesse per gli appassionati di questa bevanda alcolica. Molti sostengono che la birra possa avere un effetto stimolante e rinvigorente sul corpo, ma è importante sottolineare come tale effetto possa variare molto da persona a persona e dipendere da diversi fattori quali, solo per esempio, la quantità di alcol consumata, il tipo di birra e lo stato di salute generale dell’individuo.
La birra potrebbe essere ricca di sali minerali e contenere quantità di particolari luppoli che, tra le altre caratteristiche, presentano effetti energizzanti.
È importante ricordare, tuttavia, che l’abuso di alcol può avere effetti negativi sulla salute e sulla qualità della vita. Pertanto, è sempre consigliabile consumare la birra con moderazione e responsabilità, evitando di eccedere nelle quantità e, ancor meno, di guidare sotto l’effetto dell’alcol. La birra può essere considerata una bevanda piacevole e rinfrescante da gustare in compagnia, ma è importante non sottovalutare gli effetti che può avere sul nostro organismo e agire sempre con prudenza e consapevolezza.